
Uno dei frammenti che mi han colpito de “Der mann ohne eigenschaften” di Musil, il mio autore preferito in assoluto:
“Il paragone tra il mondo e un laboratorio aveva ridestato in lui una vecchia immagine.
Come un vasto locale d’esperimenti, dove si provano i sistemi migliori per essere uomo e se ne inventan di nuovi, egli, anni innanzi, si era sovente raffigurato la vita, quale doveva piacergli.
Che il laboratorio lavorasse un po’ a casaccio e che mancassero’ i direttori e i teorici, quella era un’altra faccenda. Si poteva dire che lui stesso aveva voluto diventare qualcosa come un principe e signore dello spirito. E chi non lo vuole? È cosi naturale che lo spirito sia considerato la cosa suprema e dominante sopra tutto il resto. Lo si insegna a scuola. Chi può si adorna di spirito, se ne abbellisce. Lo spirito, combinato con questo e con quello, è diffuso come null’altro al mondo. Lo spirito della fedeltà,lo spirito dell’amore, uno spirito virile, uno spirito illuminato,il piu grande spirito dei giorni nostri, dobbiamo tener alto lo spirito di questa e quest’altra causa,e vogliamo operare nello spirito del nostro movimento; come tutto ciò suona convincente e inoffensivo, fino agli infimi gradini! Tutto il resto, il crimine quotidiano o la solerte avidità di guadagno, appaiono al confronto cose inconfessate, la sporcizia di cui Dio si netta le unghie.
Ma quando lo spirito sta li solo, un sostantivo nudo, spoglio come un fantasma al quale si vorrebbe prestare un lenzuolo - che accade allora? si ha un bel leggere i poeti, studiare i filosofi,
comprar quadri e ragionare per intere nottate: è spirito quello che si acquista?
Ammettiamo che lo si acquisti: ma lo si possiede, poi? Questo spirito è cosi saldamente legato alla forma casuale sotto cui si presenta! Esso passa attraverso l’uomo che vorrebbe assorbirlo e lascia dietro di sé solo un piccolo turbamento. Che cosa ce ne facciamo di tutto questo spirito?
Lo si produce continuamente su montagne di carta, di pietra, di tela in misura veramente astronomica; altrettanto continuamente lo si gusta e assorbe con gigantesco consumo di energia nervosa; e poi dove va a finire? Svanisce come una chimera? Si scompone in molecole?
Si sottrae alla legge terrena della conservazione? Fra le particelle di polvere che scendono dentro di noi e lentamente si posano, e tutto quel dispendio, non c’è proporzione.
Dov’è andato, dove si trova, che cosa è? Forse, se si venisse a saperne qualcosa di piu, si farebbe intorno a questa parola « spirito» un silenzio angoscioso.”
L’uomo non esiste, é soltanto il portatore di concetti…/tipicamente nietzschiano/

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