È la minorenne marocchina che con il suo racconto ai magistrati di Milano sta provocando la nuova bufera sul capo del Presidente del consiglio. Ruby sostiene di essere stata tre volte nella villa di Arcore di Silvio Berlusconi. Sostiene anche di aver partecipato a feste con avvenenti ragazze e a riti sessuali dall'esotico nome di "bunga bunga". Ma, soprattutto, sostiene di aver ricevuto dallo stesso Berlusconi soldi in contanti, regali e la promessa di un centro benessere tutto suo.
I magistrati di Milano, che sulla base dei suoi racconti hanno aperto un'inchiesta, disporrebbero anche di 500 foto e di un video, molto probabilmente girato con un telefonino, delle serate e dei festini di Arcore. Materiale scattato dalle numerose ragazze che partecipavano agli incontri e che, proprio come Ruby, immortalavano le kermesse.

La vicenda è spinosa, anzi assai scivolosa, perché il racconto della ragazza sarebbe infarcito di contraddizioni. Di certo c'è solo l'avvio di questa storia, che inizia la sera del 27 maggio di quest'anno, quando Ruby viene portata in questura, a Milano, accusata del furto di tremila euro sottratti a due amiche. La ragazza è senza documenti ed è minorenne. Si scopre che si è allontanata l'anno prima da una casa famiglia a Messina. Ma mentre i funzionari di polizia la interrogano, una telefonata dalla presidenza del Consiglio avrebbe convinto i poliziotti a lasciarla andare. «È la nipote di Mubarak», avrebbe spiegato il capo di gabinetto del questore Vincenzo Indolfi agli agenti che l'hanno presa in consegna. Il 9 ottobre il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha promosso Indolfi (alle soglie della pensione) prefetto con funzioni di ispettore generale di amministrazione.
Ruby lascia la questura a notte fonda e sale su un'auto. È quella di Nicole Minetti. Non è chiaro se la telefonata sia arrivata direttamente da Palazzo Chigi, ma per appurarlo i magistrati ascolteranno gli agenti presenti quella sera e sottoporranno Ruby a incidente probatorio. Nei mesi successivi, la ragazza racconta ai Pm di aver parlato, quella stessa notte nell'auto della Minetti, direttamente con il presidente del Consiglio. Non solo. Si dilunga nella descrizione dei festini nella villa di Arcore, insieme ad altre ragazze come lei, ma anche a due ministre, a star e vip. È a questo punto che parla dei "bunga bunga", i dopo-cena erotici che Berlusconi le raccontò di aver copiato dal leader libico Muhammar Gheddafi.
Ruby sostiene di essere stata notata da Emilio Fede durante un concorso di bellezza in Sicilia, un anno fa. E quando scappa dalla casa famiglia nella quale vive, si dirige a Milano, dove afferma di essere entrata, grazie a Fede, nel giro di Lele Mora. Quest'ultimo ora tace, la Minetti oppone un «no comment». Fede, invece, ammette di essere stato invitato alle cene «ma – aggiunge – nessuna festa con ragazze nude» e «mai con un risvolto di trasgressione».
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