Friday, January 30, 2009
Playing For Change: Song Around the World, Stand by me
When the night has come
And the land is dark
And the moon is the only light we see
No I won't be afraid
No I won't be afraid
Just as long as you stand, stand by me
And darling, darling stand by me
Oh, now, now, stand by me
Stand by me, stand by me
If the sky that we look upon
Should tumble and fall
And the mountain should crumble to the sea
I won't cry, I won't cry
No I won't shed a tear
Just as long as you stand, stand by me
And darling, darling stand by me
Oh, stand by me
Stand by me, stand by me, stand by me
Whenever you're in trouble won't you stand by me
Oh, now, now, stand by me
Oh, stand by me, stand by me, stand by me
Darling, darling stand by me
Stand by me
Oh stand by me, stand by me, stand by me
Tori Praver sports illustrated boby art paintings

Tuesday, January 27, 2009
Messaggi d'amore, testi SMS inglese-italiano
shorter way of saying "because."
in sms usa per: perchè
luv
shorter way of saying "I love you"
in sms usa per: ti amo, amarti....
If love were to be taxed, I would be the highest tax payer, you can't buy Love... but you can pay heavily.
Se l'amore dovesse essere tassato, vorrei essere il più alto contribuente, non è possibile comprare l'Amore ... ma è possibile pagare pesantemente.
Don't regret what you've did, but regret what you never did, go and say 'I LOVE U' to your loved one!
Non rimpiangere quello che hai fatto, ma quello che hai mai fatto, vai e dici: T'AMO al tuo amore!
I love you more today than i did yesterday, but not as much as i will tomorow.
Oggi ti amo più di ieri, ma non tanto quanto t'amerò domani.
There is a place within my heart that only you can fill. You had my love right from the start and i know you always will! xXxXx
C'è un posto nel mio cuore che solo tu puoi riempire.Hai avuto il mio amore subito dall'inizio e so che l'avrai per sempre.xXxXx
True love is hard to find, special one, one of a kind. I know because it appeared to me on a strange day I met you.
Il vero amore è difficile da trovare, specialmente uno, della stessa natura. Lo so perché mi è apparso in un giorno strano quando incontrai te.
I believe that God above created u for me to luv. he picked you out from all the rest cos he knew id luv you the best!
Credo che Dio ha creato te soprattutto per amarti, ti ha estratto tra altri, perchè sapeva che ti amerò immensamente.
I wrote ur name in the sand but it got washed away,i wrote ur name in da sky but it got blown away, i wrote ur name in my heart where it will stayxx
Ho scritto il tuo nome sulla sabbia, ma è stato aciacquato via, ho scritto il tuo nome in cielo, ma è stato spazzato via, ho scrito il tuo nome nel mio cuore dove resteràXX
There are 3 steps to happy happiness, 1 you, 2 me, 3 our hearts 4 eternity!
Ci sono tre modi per una felice fortuna, 1 tu, 2 me, 3 nostri cuori, 4 eternità
/4 - in inglese usa anche: "per"/
LOVE. All my life I have read about it, dreamt of it, waited for it, cried for it, needed it. Now with you, I have found it.
AMORE.Tutta la mia vita ci leggevo, lo sognavo, l'attendevo, ne piangevo, ne avevo bisogno. Ora con te l'ho fondato.
I'm on a mission to get over you, in other words mission impossible.
Ho una missione: smettere di pensare a te / riuscire a dimenticarti/, in altre parole, missione impossibile.
If i were a tear in ur eye, i wood roll down onto ur lips, But if u were a tear in my eye,i wood never cry as i wood be afraid 2 lose u!
Se io fossi una lacrima nel tuo occhio scivolerei giù sulle tue labbra, ma se una lacrima dentro i miei occhi fossi tu, non piangerei mai per non perderti.
NOTA:
/wood - qui è il verbo transitivo:would; non confondere questo accorciamento in sms con lo slang usato per pene eretto o erba da fumare /
altri sms
Sunday, January 25, 2009
Secondo giuramento di Obama, mulligan & 12 palle
There's no formal name for what President Obama and Chief Justice John G. Roberts Jr. did last night.
After flubbing his one role on Inauguration Day - administering the oath of office to Obama - Roberts traveled to the White House to re-administer the oath.
Just to make sure.
"We decided it was so much fun . . .," Obama joked while sitting on a couch in the Map Room. Obama stood and walked over to make small talk with pool reporters as Roberts donned his black robe.
"Are you ready to take the oath?" Roberts asked.
"I am, and we're going to do it very slowly," Obama replied.
After a flawless recitation that included no Bible and took 25 seconds, Roberts smiled and said, "Congratulations, again."
Obama said, "Thank you, sir," and then added: "All right. The bad news for the (reporters) is there's 12 more balls."
A president is required by the Constitution to say, "I do solemnly swear that I will faithfully execute the office of president of the United States, and will to the best of my ability, preserve, protect and defend the Constitution of the United States."
At the inauguration, Roberts instead said: "that I will execute the office of president to the United States faithfully."
In a statement, White House counsel Greg Craig said the oath was re-administered "out of an abundance of caution."
"We believe that the oath of office was administered effectively and that the President was sworn in appropriately yesterday. But the oath appears in the Constitution itself," Craig's statement said.
Two presidents -- Calvin Coolidge and Chester A. Arthur -- have retaken the oath because of unusual circumstances the first time around.
The Map Room ceremony was less grand than the original one in front of the throng on the Mall.
But it was certainly warmer.
Source: Washington Post
In Italiano:
Nel golf, lo chiamano un mulligan. Un rifare.
Non c'è il nome formale per ciò che Presidente Obama e giudice della Corte suprema John Roberts Jr. hanno fatto la notte scorsa.
Dopo un ruolo pasticcioso dell'Inaugurazione, l'amministratore del giuramento alla carica di Obama, Roberts recatosi alla Casa Bianca ha ri-amministrato il secondo giuramento.
Come precauzione.
"Abbiamo deciso ch'era molto divertente...", ha ironizzato Obama seduto su un divano nell'Aula Mappa. Mentre Roberts indossava il suo abito nero, Obama s'è alzato in piedi a parlare brevemente con un gruppo di reporter.
"Pronto per il giuramento?" ha chiesto Roberts.
"Si, e sta volta lo facciamo molto lentamente però" ha risposto Obama.
Dopo una perfetta declamazione senza includere Bibbia, di durata 25 secondi, Roberts sorrise e disse: "Ancora una volta complimenti".
Obama ha detto: "Grazie, signore," e poi ha aggiunto: "A posto. La cattiva notizia per i (reporter) sono altre 12 palle".
Dalla Costituzione è richiesto di dire a un presidente : "Giuro solennemente che adempirò con lealtà ai doveri di Presidente degli Stati Uniti e col massimo dell'impegno preserverò, proteggerò e difenderò la Costituzione degli Stati Uniti. Con l'aiuto di Dio!"
All'Inaugurazione, Roberts, invece, ha sbagliato invertendo: "che adempirò ai doveri di Presidente degli Stati Unitiche con lealtà ".
Greg Craig, consulente della Casa Bianca in una dichiarazione, ha affermato che il giuramento è stato ri-somministrato per "l'eccesso di prudenza'".
"Crediamo che il giuramento di ufficio è stato amministrato in modo efficace e che ieri il Presidente ha prestato giuramento in modo adeguato.
Ma il giuramento emendato nella Costituzione è lo stesso", ha detto Craig.
Due presidenti - Calvin Coolidge e Chester A. Arthur - hanno rifatto il giuramento a causa di circostanze straordinarie.
La cerimonia nella Map Room è stata meno grandiosa di quella originale di fronte alla folla sul Mall.
Ma era sicuramente più accogliente.
Il secondo giuramento di Clinton
Saturday, January 24, 2009
Elizabeth Alexander, Canto di lode per Obama Day tradotto
Each day we go about our business,
walking past each other, catching each other’s
eyes or not, about to speak or speaking............
continue...
CANTO DI LODE PER QUESTO GIORNO
trad. by Hanna Filo'Faedi
Tutti i giorni facciamo i nostri affari,
sorpassandoci a vicenda, catturando o non
gli occhi di un altro, per parlare o parlando...
continua...
Thursday, January 22, 2009
Buon compleanno e copy right
tanti auguri a Hanna, tanti auguri a te!
Happy birthday to you!
La canzone, scritta alla fine dell'ottocento da due maestrine d'asilo, le sorelle Mildred e Patty Hill, fu registrata da una loro sorella solo nel 1935. Oggi dopo molti passaggi editoriali "Happy Birthday to you" è di proprietà di Aol Time Warner. Chiunque desideri cantare in pubblico "Tanti auguri a te", anche solo al ristorante,/sempre se si fa retribuire/ dovrebbe corrispondere a Time Warner le royalties corrispondenti ed infatti la multinazionale dell'intrattenimento guadagna dalle esecuzioni pubbliche di tale canzoncina circa 2 milioni di dollari l'anno /sarebbe poi il 4% delle aspettative/
Dal 1946 nessun parente delle sorelle Hill, che avevano scritto il pezzo per allietare i bambini dell'asilo nel quale lavoravano, non riceve da questa composizione un solo centesimo. Il Sonny Bono Act ha esteso fino al 2030 la copertura della Warner su citato pezzo musicale.
Discorso di Obama MES CONCITOYENS in francese e tedesco
Je suis ici aujourd'hui humilié par la tâche qui nous attend, reconnaissant pour la confiance que vous ont légué, conscients des sacrifices supportés par nos ancêtres. Je remercie le président Bush pour son service de notre nation, ainsi que la générosité et la coopération dont il a fait preuve tout au long de cette transition.
Quarante-quatre Américains ont désormais pris la présidentielle serment. Les mots ont été prononcés au cours de la hausse des marées de la prospérité et les eaux calmes de la paix. Pourtant, de temps en temps, le serment est pris au milieu de nuages et de la collecte des tempêtes qui font rage. À ces moments, l'Amérique a mené non seulement en raison de la compétence ou la vision de ceux qui sont dans de hautes fonctions, mais parce que nous les gens sont restés fidèles aux idéaux de nos aînés, et fidèles à nos documents fondateurs.
Il a donc été. Il doit donc être, avec cette génération d'Américains.
C'est ce que nous sommes en plein milieu de la crise est désormais bien comprise. Notre nation est en guerre, contre un vaste réseau de la violence et la haine. Notre économie est très affaiblie, une conséquence de la cupidité et l'irresponsabilité de la part de certains, mais aussi de notre incapacité collective à faire des choix difficiles et à préparer le pays pour une nouvelle ère. Des habitations ont été perdus; hangar emplois, des entreprises volets. Nos soins de santé est trop coûteux; nos écoles ne pas trop nombreux, et chaque jour apporte de nouvelles preuves que la façon dont nous utilisons l'énergie de renforcer nos adversaires et de menacer notre planète.
Ce sont les indicateurs de crise, à condition que des données et des statistiques. Moins mesurables, mais non moins profonde est de saper la confiance dans notre pays - une peur que l'Amérique à la baisse est inévitable, et que la prochaine génération doivent abaisser ses ambitions.
Aujourd'hui, je vous dis que les défis auxquels nous sommes confrontés sont réelles. Ils sont sérieux et ils sont nombreux. Ils ne seront pas atteints facilement ou dans un court laps de temps. Mais ce savoir, l'Amérique - ils seront atteints.
En ce jour, nous nous réunissons parce que nous avons choisi l'espoir sur la peur, l'unité de l'objet sur le conflit et la discorde.
En ce jour, nous venons de proclamer la fin de la petite griefs et de fausses promesses, les récriminations et les dogmes usés, qui pendant trop longtemps ont étouffé notre politique.
Nous sommes une jeune nation, mais dans les paroles de l'Ecriture, le temps est venu de mettre de côté enfantin des choses. Le temps est venu de réaffirmer notre esprit durable, de choisir notre meilleure histoire pour mener à bien ce précieux cadeau, cette noble idée, transmis de génération en génération: la grâce de Dieu, la promesse que tous sont égaux, tous sont libres, et tous les méritent une chance de poursuivre leur pleine mesure de bonheur.
En réaffirmant la grandeur de notre nation, nous comprenons que la grandeur n'est jamais une donnée. Il doit être gagné. Notre voyage n'a jamais été l'un des raccourcis ou de régler à moindre coût. Il n'a pas été la voie pour les timides - pour ceux qui préfèrent les loisirs plus de travail, ou de rechercher uniquement les plaisirs de la richesse et la gloire. Au contraire, il a été les preneurs de risques, les acteurs, les fabricants de choses - certains célébré mais le plus souvent les hommes et les femmes dans leur travail obscur, qui nous ont mis en place le long et rude chemin vers la prospérité et la liberté.
Pour nous, ils ont rangé leurs rares possessions du monde et a parcouru les océans à la recherche d'une vie nouvelle.
Pour nous, ils ont peiné et se sont installés dans les ateliers de misère de l'Ouest; enduré les cils du whip et labouré la terre dure.
Pour nous, ils ont combattu et sont morts, dans des endroits comme le Concord et de Gettysburg, la Normandie et Khe Sahn.
Encore et encore ces hommes et ces femmes ont lutté et sacrifié et a travaillé jusqu'à ses mains étaient crus, afin que nous puissions vivre une vie meilleure. Ils ont vu l'Amérique comme plus grand que la somme de nos ambitions, plus que toutes les différences de richesse ou de naissance ou de faction.
C'est le voyage, nous continuons aujourd'hui. Nous restons le plus prospère, puissante nation sur Terre. Nos travailleurs ne sont pas moins productives que lorsque la crise a commencé. Nos esprits ne sont pas moins inventive, nos biens et services non moins nécessaire que leur dernière semaine ou le mois dernier ou l'année dernière. Notre capacité demeure intact. Mais notre époque de standing pat, de la protection des intérêts étroits et à mettre hors de mauvaises décisions - que le moment est certainement passé. A partir d'aujourd'hui, nous devons prendre nous-mêmes en place, de la poussière sur soi, et de recommencer le travail de refaire l'Amérique.
Pour nous regardons le monde, il ya du travail à faire. L'état de l'économie appelle à l'action, des caractères gras et rapide, et nous allons agir - et pas seulement à créer de nouveaux emplois, mais d'établir une nouvelle base pour la croissance. Nous allons construire les routes et les ponts, les réseaux d'électricité et de lignes numériques que nourrir notre commerce et nous unissent. Nous allons restaurer la science à sa juste place, et exercer les merveilles de la technologie pour élever la qualité des soins de santé et réduire ses coûts. Nous allons exploiter le soleil et le vent et le sol pour alimenter nos voitures et nos usines de fonctionner. Et nous allons transformer nos écoles et collèges et les universités pour répondre aux exigences d'une nouvelle ère. Tout ce que nous pouvons faire. Et tout cela, nous allons faire.
Maintenant, il y en a qui cause de l'ampleur de nos ambitions - qui donnent à penser que notre système ne peut pas tolérer trop de gros plans. Leurs mémoires sont courtes. Car ils ont oublié ce que ce pays a déjà fait, que des hommes libres et les femmes peuvent réaliser quand l'imagination est associé à un objectif commun, et à la nécessité de courage.
Qu'est-ce que les cyniques ne parviennent pas à comprendre, c'est que le terrain a évolué sous les - que les vieux arguments politiques qui ont consommé de nous depuis si longtemps ne sont plus applicables. La question que nous demandons aujourd'hui n'est pas de savoir si notre gouvernement est trop grand ou trop petit, mais si elle fonctionne - si elle aide les familles à trouver un emploi à un salaire décent, des soins, ils peuvent se permettre, c'est une retraite digne. Si la réponse est oui, nous avons l'intention d'aller de l'avant. Si la réponse est non, les programmes prendront fin. Et ceux d'entre nous qui gèrent le public de dollars seront tenus de rendre des comptes - à dépenser à bon escient, la réforme de mauvaises habitudes, et faire de notre entreprise à la lumière du jour - parce que peut-on alors vital de rétablir la confiance entre un peuple et son gouvernement .
N'est pas non plus la question avant de nous si le marché est une force pour le bien ou le mal. Son pouvoir de générer de la richesse et élargir la liberté est incomparable, mais cette crise nous a rappelé que, sans un regard attentif, le marché peut échapper à tout contrôle - et qu'une nation ne peut prospérer à long quand elle ne favorise que la prospère. Le succès de notre économie a toujours été tributaire non seulement de la taille de notre produit intérieur brut, mais sur la portée de notre prospérité, sur notre capacité à étendre à tous les prêts coeur - pas par charité, mais parce qu'elle est la meilleure route à notre bien commun.
Quant à notre défense commune, nous la rejetons comme fausse le choix entre notre sécurité et nos idéaux. Nos pères fondateurs, face aux dangers, nous pouvons à peine imaginer, a rédigé une charte pour garantir la primauté du droit et les droits de l'homme, d'une charte élargie par le sang des générations. Ces idéaux toujours la lumière du monde, et nous n'allons pas y renoncer, opportunité pour le plaisir. Et à tous les autres peuples et les gouvernements qui nous regardent aujourd'hui, de la plus grande des capitales du petit village où mon père est né: le savoir que l'Amérique est un ami de chaque nation et chaque homme, femme et enfant qui cherche un avenir de paix et la dignité, et que nous sommes prêts à mener une fois de plus.
Rappelons que les générations précédentes à faire face au fascisme et le communisme, non seulement avec des missiles et des chars, mais avec des alliances solides et durables convictions. Ils ont compris que notre seul pouvoir ne peut pas nous protéger, pas plus qu'il ne nous autorisent à faire comme nous, s'il vous plaît. Au lieu de cela, ils savaient que notre pouvoir augmente par le biais de son utilisation prudente; notre sécurité émane de la justesse de notre cause, la force de notre exemple, la trempe des qualités d'humilité et de retenue.
Nous sommes les gardiens de cet héritage. Guidée par ces principes, une fois de plus, nous pouvons répondre à ces nouvelles menaces qui demande encore plus d'efforts - et même une plus grande coopération et la compréhension entre les nations. Nous allons commencer à quitter l'Iraq responsable de son peuple, et de forger une paix durement gagnée en Afghanistan. Avec de vieux amis et d'anciens ennemis, nous travaillerons sans relâche à réduire la menace nucléaire, et de faire reculer le spectre d'un réchauffement de la planète. Nous ne sommes pas des excuses pour notre mode de vie, ne sera pas faiblir dans sa défense, et pour ceux qui cherchent à faire avancer leurs objectifs en provoquant la terreur et l'abattage des innocents, nous vous le dis maintenant que notre esprit est plus fort et ne peut pas être brisée; vous ne peut pas survivre à nous, et nous allons vous battre.
Car nous savons que notre mosaïque du patrimoine est une force, pas une faiblesse. Nous sommes un pays de chrétiens et musulmans, juifs et hindous - et les non-croyants. Nous sommes tous façonnés par la langue et la culture, issus de chaque fin de cette Terre, et parce que nous avons goûté à l'amertume des eaux grasses de la guerre civile et de la ségrégation, et sont sortis de ce sombre chapitre plus forte et plus unie, on ne peut s'empêcher de croire que l'ancien doit passer un jour la haine, que les lignes de la tribu bientôt dissoudre, ce qui augmente à mesure que le monde plus petit, notre humanité commune doit se révéler, et que l'Amérique doit jouer son rôle dans l'avènement d'une nouvelle ère de paix.
Pour le monde musulman, nous cherchons une nouvelle voie à suivre, sur l'intérêt mutuel et le respect mutuel. Pour les dirigeants du monde entier qui cherchent à semer le conflit, ou de faute de leur société sur les maux de l'Ouest - que votre peuple vous jugera sur ce que vous pouvez construire, non pas ce que vous détruire. Pour ceux qui s'accrochent au pouvoir par la corruption et de la tromperie et le musellement de l'opposition, de savoir que vous êtes du mauvais côté de l'histoire, mais que nous allons tendre la main si vous êtes prêt à unclench votre poing.
Pour les habitants de pays pauvres, nous nous engageons à travailler avec vous pour faire de votre ferme et de laisser s'épanouir eaux propres flux de faim pour nourrir les organes et nourrir les esprits affamés. Et à ceux des pays comme le nôtre, qui bénéficient de relative abondance, nous disons que nous ne pouvons plus l'indifférence à la souffrance en dehors de nos frontières, ni peut-on consommer les ressources du monde, sans égard à l'effet. Pour le monde a changé, et nous devons changer avec lui.
Comme nous considérons la route qui se déploie devant nous, nous nous souvenons avec une humble gratitude ces braves Américains qui, à cette même heure, de patrouille éloignées des déserts et des montagnes lointaines. Ils ont quelque chose à nous dire aujourd'hui, comme le héros qui sont tombés à Arlington murmure à travers les âges. Nous avons l'honneur, non seulement parce qu'ils sont les gardiens de notre liberté, mais parce qu'ils incarnent l'esprit de service, une volonté de trouver un sens à quelque chose de plus grand qu'eux-mêmes. Et pourtant, à ce moment - un moment qui va définir une génération -, c'est précisément cet esprit qui doit habiter chacun de nous.
Pour autant que le gouvernement peut faire et doit faire, il est en fin de compte la foi et la détermination du peuple américain, sur lequel se fonde cette nation. Il est la gentillesse de prendre à un étranger lors de la rupture des digues, l'abnégation des travailleurs qui préfèrent réduire leurs heures de travail que de voir un ami perdu leur emploi qui nous voit à travers nos heures les plus sombres. C'est le pompier du courage pour prendre d'assaut un escalier rempli de fumée, mais aussi un parent de la volonté de nourrir un enfant, que, finalement, décide de notre sort.
Notre mai de nouveaux défis. Les instruments avec lesquels nous rencontrer mai être nouvelle. Mais ces valeurs sur lesquelles repose notre succès - le travail et l'honnêteté, le courage et le fair-play, de tolérance et de curiosité, de fidélité et de patriotisme - ces choses sont vieux. Ces choses sont vraies. Ils ont été la force tranquille de progresser tout au long de notre histoire. Ce qui est demandé est donc un retour à ces vérités. Ce qui est exigé de nous maintenant, c'est une nouvelle ère de responsabilité - une reconnaissance de la part de tous les Américains, que nous avons des devoirs envers nous-mêmes, de notre nation, et dans le monde, les droits que nous ne sommes pas d'accepter à contrecœur, mais plutôt un plaisir de saisir, ferme dans le fait qu'il n'y ait rien de plus satisfaisant pour l'esprit, si la définition de notre caractère, que de donner à tous nos une tâche difficile.
C'est le prix et la promesse de la citoyenneté.
C'est la source de notre confiance - la connaissance que Dieu nous invite à élaborer un destin incertain.
Telle est la signification de notre liberté et notre credo - pourquoi les hommes et les femmes et les enfants de toute race et de toute croyance peut se joindre à la célébration à travers ce magnifique centre commercial, et pourquoi un homme dont le père a moins de soixante ans pourrait ne pas avoir été servi lors d'une restaurant local peut maintenant devant vous à prendre une plus sacré serment.
Alors permettez-nous de ce jour marque le souvenir de qui nous sommes et ce que nous avons parcouru. Au cours de l'année de la naissance de l'Amérique, dans le froid des mois, un petit groupe de patriotes regroupés en mourant de camp sur les rives d'une rivière glacée. La capitale a été abandonnée. L'ennemi avançait. La neige était tachée de sang. À un moment où le résultat de notre révolution a été la plus de doute, le père de notre nation a ordonné de lire ces mots au peuple: «Que dit-il à l'avenir du monde ... que dans la profondeur de l'hiver, alors que rien, mais l'espoir et raison pourrait survivre ... que la ville et le pays, alarmés par un danger commun, est venu à la rencontre [it]. "
Amérique. Dans le visage de notre commune de dangers, dans cet hiver de nos difficultés, n'oublions pas ces mots du temps. Avec espoir et de la vertu, le courage de nous une fois de plus, les glaces des courants, et d'endurer ce que les tempêtes mai venir. Que cela soit dit par les enfants de nos enfants que, lorsque nous avons testé nous avons refusé de faire ce voyage fin, que nous n'avons pas revenir en arrière, ni ne nous faillir, et avec les yeux fixés sur l'horizon et la grâce de Dieu sur nous, nous procédé de suite ce grand don de la liberté et livré en toute sécurité pour les générations futures.
tedesco:
Meine Mitbürger:
Vierundvierzig Amerikaner haben jetzt die Präsidentschafts-Eid. Die Worte wurden gesprochen, während der steigenden Flut von Wohlstand und die stillen Wasser des Friedens. Dennoch, jeder so oft den Eid wird inmitten Sammlung Wolken und Stürme wüten. Auf diese Momente, Amerika hat sich nicht nur wegen der Fähigkeiten oder einer Vision, die in hohe Ämter, sondern weil wir die Menschen nach wie vor treu zu den Idealen unserer forbearers und treu unserer Gründung Dokumente.
So ist es gewesen. So muss es mit dieser Generation von Amerikanern.
Das sind wir mitten in der Krise ist inzwischen gut verstanden. Unsere Nation ist im Krieg, gegen die ein weit reichendes Netz von Gewalt und Hass. Unsere Wirtschaft ist stark geschwächt, eine Folge von Gier und Verantwortungslosigkeit auf der einige, aber auch unser kollektives Versagen, um schwierige Entscheidungen und Vorbereitung für die Nation ein neues Zeitalter. Häuser verloren gegangen; Arbeitsplätze Schuppen; Unternehmen Verschluss. Unser Gesundheitssystem ist zu teuer, unsere Schulen nicht zu viele, und jeder Tag bringt ein weiterer Beweis, dass die Nutzung von Energie, wie wir unsere Gegner und sind eine Bedrohung für unseren Planeten.
Dies sind die Indikatoren für die Krise, zu Daten und Statistiken. Weniger messbar, aber nicht weniger tief ist ein sapping Vertrauen in unser Land - eine keifende befürchten, dass America's Rückgang ist unvermeidlich, und dass die nächste Generation muss niedriger sein Sehenswürdigkeiten.
Heute sage ich Ihnen, dass die Herausforderungen, denen wir real sind. Sie sind ernst, und sie sind vielfältig. Sie werden einfach nicht eingehalten werden oder in einer kurzen Zeitspanne. Aber wissen, Amerika - sie erfüllt werden.
An diesem Tag, wir sammeln, denn wir haben Hoffnung über die Angst, die Einheit der Zweck über Streit und Kampf.
An diesem Tag kommen wir zu verkünden das Ende der kleinen Beschwerden und falsche Versprechungen, die Schuldzuweisungen und abgenutzte Dogmen, dass viel zu lange haben stranguliert unsere Politik.
Wir sind nach wie vor eine junge Nation, aber in den Worten der Heiligen Schrift, die Zeit ist gekommen, um die Dinge beiseite kindisch. Die Zeit ist gekommen, bekräftigen unsere dauerhafte Geist; die Wahl unserer besseren Geschichte, die Übertragung, dass die kostbare Gabe, die edle Idee, die von Generation zu Generation: der von Gott gegebene Versprechen, dass alle gleich sind, alle sind frei, und alle verdienen eine Chance, ihre volle Maß des Glücks.
In Bekräftigung der Größe unseres Landes, wir verstehen, dass die Größe ist nicht ein bestimmtes. Es muss verdient werden. Unsere Reise war noch nie so eine kurze Schnitte oder sich mit weniger. Es ist aber nicht der Weg für die feige - für diejenigen, die Freizeit über die Arbeit, oder suchen nur die Freude an Reichtum und Ruhm. Vielmehr war es, die Risiken übernehmen, die Macher, die Entscheidungsträger der Dinge - einige gefeiert, aber mehr Männer und Frauen oft unklar in ihrer Arbeit, die haben uns die lange, robuste Weg zu Wohlstand und Freiheit.
Für uns, sie packten ihre wenigen Hab und reiste über die Ozeane auf der Suche nach einem neuen Leben.
Für uns ist sie in Sweatshops und mühte sich der Westen, ertrug die Peitsche der Peitsche und die harte Erde gepflügt.
Für uns, sie kämpften und starben, an Orten wie Concord und Gettysburg, der Normandie und Khe Sahn.
Immer wieder diese Männer und Frauen zu kämpfen und geopfert und arbeitete bis ihre Hände waren roh, so dass wir vielleicht ein besseres Leben. Sie sahen, wie Amerika größer als die Summe der einzelnen Ziele, größer als alle Unterschiede der Geburt oder Vermögen oder Fraktion.
Dies ist der Weg, den wir heute noch. Wir sind nach wie vor die meisten wohlhabenden, mächtigen Nation auf der Erde. Unsere Mitarbeiter sind nicht weniger leistungsfähig sind als bei dieser Krise begann. Unsere Gedanken sind nicht weniger erfinderisch, unsere Waren und Dienstleistungen nicht weniger notwendig, als sie im letzten Woche oder im letzten Monat oder im letzten Jahr. Unsere Kapazität ist ungebrochen. Aber unsere Zeit der ständigen pat, der Schutz der Interessen der kleinen und Putting off unangenehme Entscheidungen - die Zeit ist wohl vorbei. Ab heute müssen wir holen uns bis, Staub selbst aus und beginnt wieder die Arbeit der Erneuerung Amerika.
Für immer wir uns, es gibt viel zu tun. Der Zustand der Wirtschaft fordert, dass Maßnahmen, Fett und schnell, und wir werden handeln - nicht nur zur Schaffung neuer Arbeitsplätze, sondern um eine neue Grundlage für Wachstum. Wir werden die Straßen und Brücken, die Stromnetze und digitale Leitungen, dass unsere Handels-und Futtermittel die uns verbinden. Wir werden wieder der Wissenschaft an ihren rechtmäßigen Platz, Macht und Technologie, um die Frage, Gesundheitsversorgung, die Qualität und niedrigeren ihre Kosten. Wir nutzen die Sonne und den Wind und die Erde auf den Kraftstoffverbrauch unserer Fahrzeuge und unsere Fabriken laufen. Und wir werden unsere Schulen und Hochschulen und Universitäten, um den Anforderungen einer neuen Zeit. All dies können wir tun. Und all dies werden wir tun.
Nun gibt es einige, die Frage des Umfangs der unsere Ambitionen -, die behaupten, dass unser System können nicht dulden, zu viele große Pläne. Ihre Erinnerungen sind kurz. Für sie haben vergessen, was dieses Land getan hat, was freie Männer und Frauen erreichen können, wenn die Phantasie sich zusammengeschlossen, um gemeinsame Zweck und Notwendigkeit der Mut.
Was die Zyniker nicht zu verstehen ist, dass der Boden hat sich unter ihnen -, dass die veralteten politischen Argumente, die verbraucht uns so lange nicht mehr gelten. Die Frage, die wir heute fragen, ist nicht, ob unsere Regierung ist zu groß oder zu klein ist, sondern ob es funktioniert - ob es hilft, Arbeitsplätze zu finden Familien ein angemessenes Einkommen, Pflege, die sie sich leisten können, eine Altersrente, die in Würde. Wo die Antwort ist ja, wir haben die Absicht, sich zu bewegen. Wo die Antwort ist nein, Programme Ende. Und diejenigen von uns, die Verwaltung der öffentlichen US-Dollar wird zur Rechenschaft gezogen werden - sinnvoll zu verbringen, die Reform schlechte Gewohnheiten, und tun unser Geschäft in das Licht der Welt - denn nur dann können wir wieder die wichtige Vertrauen zwischen den Menschen und ihrer Regierung .
Auch ist die Frage vor, ob der Markt eine Kraft für das Gute oder krank. Seine Macht, Wohlstand zu schaffen und zu erweitern Freiheit ist unerreicht, aber die Krise hat uns daran erinnert, dass ohne ein wachsames Auge, den Markt außer Kontrolle - und dass eine Nation kann nicht gedeihen, wenn es lange begünstigt nur die wohlhabenden. Der Erfolg unserer Wirtschaft hat immer hing nicht nur von der Größe des Bruttoinlandsprodukts, sondern über die Reichweite unseres Wohlstands, auf unsere Fähigkeit, die Möglichkeit, alle bereit Herzen - nicht aus Nächstenliebe, sondern weil es der sicherste Weg zu unserem gemeinsamen gut.
Da für unsere gemeinsame Verteidigung, lehnen wir, wie falsch die Wahl zwischen unsere Sicherheit und unsere Ideale. Unsere Gründerväter, mit den Gefahren, denen wir uns kaum vorstellen können, eine Charta erarbeitet, um die Rechtsstaatlichkeit und die Rechte des Menschen, eine Charta erweitert durch das Blut der Generationen. Diese Ideale noch Licht der Welt, und wir werden ihnen keine Vorteile für das Interesse. Und so auch für alle anderen Völker und Regierungen, die gerade heute von den größten Hauptstädten zu dem kleinen Dorf, wo mein Vater geboren wurde: wissen, dass Amerika ist ein Freund von jeder Nation und jeder Mann, Frau und Kind, soll eine Zukunft in Frieden und Würde, und dass wir bereit sind, noch einmal zu führen.
Daran erinnern, dass frühere Generationen, denen nach dem Faschismus und der Kommunismus nicht nur mit Raketen und Panzern, sondern mit stabilen und dauerhaften Allianzen Verurteilungen. Sie verstehen, dass unsere Macht allein kann uns nicht schützen, noch ist sie berechtigen uns zu tun, was wir wollen. Statt, sie wussten, dass unsere Macht wächst durch seine umsichtige Verwendung; unsere Sicherheit geht von der Richtigkeit unserer Sache, die Kraft von unserem Beispiel, dem Tempern Qualitäten der Demut und Zurückhaltung.
Wir sind die Hüter dieses Erbe. Geleitet von diesen Grundsätzen einmal mehr, können wir diesen neuen Bedrohungen, dass die Nachfrage auch größere Anstrengungen - auch eine stärkere Zusammenarbeit und das Verständnis zwischen den Nationen. Wir beginnen zu lassen Irak verantwortungsvoll zu den Menschen, und eine schwer verdienten Frieden in Afghanistan. Mit alten Freunden und ehemaligen Feinden, werden wir daran arbeiten unermüdlich, um die nukleare Bedrohung, und rollen wieder das Gespenst einer Erwärmung unseres Planeten. Wir werden uns nicht entschuldigen für unsere Art und Weise des Lebens, noch werden wir Waver in seiner Verteidigung, und für diejenigen, die versuchen, um ihre Ziele, indem sie Terror und Schlachtung Unschuldigen, wir sagen Ihnen jetzt, dass unser Geist ist stärker und kann nicht gebrochen werden, dann haben Sie die kann nicht länger uns, und wir werden sie besiegen.
Denn wir wissen, dass unsere Patchwork-Erbe ist eine Stärke, keine Schwäche. Wir sind eine Nation von Christen und Muslimen, Juden und Hindus - und Nicht-Gläubigen. Wir sind geprägt von jeder Sprache und Kultur, die von jedem Ende dieser Erde, und da haben wir bitter schmeckte die Spültrank Bürgerkrieg und Trennung, und sich aus diesem dunklen Kapitel stärker und vereint, können wir nicht helfen, aber der Meinung, dass die alten Hass wird irgendwann passieren, dass die Linien der Stamm bald lösen, dass die Welt wird kleiner, unsere gemeinsame Menschlichkeit, die sie selbst, und dass Amerika muss seine Rolle in ushering in eine neue Ära des Friedens.
An die muslimische Welt, suchen wir einen neuen Weg nach vorn, auf der Grundlage gegenseitigen Interesses und gegenseitigen Respekt. Um die Führung rund um den Globus, die versuchen, Konflikte zu säen, oder ihre Schuld der Gesellschaft Übel auf der West - wissen, dass Ihre Mitarbeiter werden Sie an, was Sie können, nicht das, was Sie zu zerstören. Zu denen, die an die Macht klammern durch Korruption und Betrug und die Silencing des Dissens, wissen, dass Sie sich auf der falschen Seite der Geschichte, sondern, dass wir verlängern die Hand, wenn Sie bereit sind, öffnen Sie Ihre Faust.
Um die Menschen in armen Ländern, wir verpflichten uns zur Zusammenarbeit mit Ihnen, um Ihre Betriebe florieren und vermieten saubere Gewässer fließen, zu nähren ausgehungert Stellen-und Futtermittel Hungry Minds. Und zu diesen Ländern wie dem unseren, dass Sie relativ viel, wir sagen, wir können nicht mehr leisten Gleichgültigkeit gegenüber Leid außerhalb unserer Grenzen, noch können wir verbrauchen die weltweiten Ressourcen ohne Rücksicht auf die Wirkung. Für die Welt hat sich verändert, und wir müssen mit ihm.
Als wir die Straße, die sich vor uns, wir erinnern uns an mit demütiger Dankbarkeit die tapferen Amerikaner, die in dieser Stunde, Patrol entfernten Wüsten und fernen Berge. Sie haben etwas zu erzählen Sie uns noch heute, ebenso wie die gefallenen Helden, die sich in Arlington Flüstern durch die Jahrhunderte. Wir halten sie nicht nur, weil sie die Hüter der Freiheit, sondern weil sie verkörpern den Geist des Dienstes, eine Bereitschaft zu finden, dh in etwas mehr als sich selbst. Und dennoch, in diesem Augenblick - ein Moment, wird eine Generation - es ist genau dieser Geist, der uns alle leben müssen.
Für so viel wie Regierung tun kann und tun muss, ist es letztlich den Glauben und die Entschlossenheit des amerikanischen Volkes, auf die sich diese Nation beruht. Es ist die Güte, die in ein Fremder, wenn die Deiche brechen, die Selbstlosigkeit der Arbeitnehmer, die sich nicht schneiden ihre Stunden als ein Freund verlieren ihre Arbeit, die sich uns durch unsere dunkelsten Stunden. Es ist das Feuer-Fighter's Mut zum Sturm eine Treppe mit Rauch gefüllt, sondern auch eine Bereitschaft der Eltern zur Förderung eines Kindes, dass endlich unser Schicksal entscheidet.
Unsere neuen Herausforderungen kann. Die Instrumente, mit denen wir uns treffen werden können neu.Aber die Werte, auf denen unser Erfolg hängt - harte Arbeit und Ehrlichkeit, Mut und Fairness, Toleranz und Neugier, Loyalität und Patriotismus - diese Dinge sind alt. Diese Dinge wahr sind. Sie haben die ruhige Kraft des Fortschritts in unserer gesamten Geschichte.Was gefordert wird, dann ist die Rückkehr zu dieser Wahrheiten. Was ist von uns jetzt eine neue Ära der Verantwortung - eine Anerkennung, auf der jeder Amerikaner, dass wir Aufgaben für uns, unsere Nation, und die Welt, die Aufgaben, die wir nicht widerwillig akzeptieren, sondern nutzen gerne, Firma in dem Wissen, dass es nichts ist so befriedigend, den Geist, so dass die Festlegung der Art, als wir unsere alle eine schwierige Aufgabe.
Das ist der Preis und das Versprechen der Bürgerschaft.
Dies ist die Quelle für unser Vertrauen - das Wissen, dass Gott fordert uns an der Gestaltung einer ungewissen Schicksal.
Dies ist der Sinn unserer Freiheit und unserer Religion - Warum Männer und Frauen und Kinder jeder Rasse und jedes Glaubens können sich in diesem großartigen Fest in Mall, und warum ein Mann, dessen Vater weniger als vor sechzig Jahren kann nicht bei einer lokalen Restaurant können nun, bevor Sie zu einem sehr heiligen Eid.
Lassen Sie uns also diesem Tag mit Erinnerung, wer wir sind und wie weit wir schon zurückgelegt haben. Im Jahr der America's Geburt, in den kältesten Monaten eine kleine Gruppe von Patrioten drängten von Sterbenden Lagerfeuer am Ufer eines eiskalten Fluss. Die Hauptstadt wurde aufgegeben. Der Feind wurde voran. Der Schnee war mit Blut befleckt. Zu einem Zeitpunkt, da das Ergebnis der Revolution war in Zweifel, der Vater unserer Nation bestellt diese Worte zu lesen, um die Menschen: "Lassen Sie es sein, sagte der zukünftige Welt ..., dass in der Tiefe der Winter, wenn nichts anderes als Hoffnung und aufgrund überleben könnte ..., dass die Stadt und das Land, besorgt über eine gemeinsame Gefahr, kam her, um"
Amerika. Vor dem Hintergrund unserer gemeinsamen Gefahren, die in diesem Winter unsere Not, erinnern wir uns an diesen zeitlosen Worten. Mit Hoffnung und Kraft, lassen Sie uns mutig wieder den eisigen Strömungen, und ertragen, was Stürme kommen können.Lassen Sie es gesagt werden, von unseren Kindern für die Kinder, wenn wir wurden wir ließ Ende dieser Reise, dass wir nicht wieder zurück, noch haben wir scheitern, und mit Blick auf den Horizont und Gottes Gnade auf uns, wir hervor, dass die große Geschenk der Freiheit und der Sicherheit, die es für künftige Generationen.
IN PORTOGHESE
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Tuesday, January 20, 2009
Discorso inaugurale del presidente Obama, italiano - inglese
Oggi sono qui di fronte a voi con umiltà di fronte all'incarico, grato per la fiducia che avete accordato, memore dei sacrifici sostenuti dai nostri antenati. Ringrazio il presidente Bush per il suo servizio alla nostra nazione, come anche per la generosità e la cooperazione che ha dimostrato durante questa transizione.
Sono quarantaquattro gli americani che hanno giurato come presidenti. Le parole sono state pronunciate nel corso di maree montanti di prosperità e in acque tranquille di pace. Ancora, il giuramento è stato pronunciato sotto un cielo denso di nuvole e tempeste furiose. In questi momenti, l'America va avanti non semplicemente per il livello o per la visione di coloro che ricoprono l'alto ufficio, ma perché noi, il popolo, siamo rimasti fedeli agli ideali dei nostri antenati, e alla verità dei nostri documenti fondanti.
Così è stato. Così deve essere con questa generazione di americani.
Che siamo nel mezzo della crisi ora è ben compreso. La nostra nazione è in guerra, contro una rete di vasta portata di violenza e odio. La nostra economia è duramente indebolita, in conseguenza dell'avidità e dell'irresponsabilità di alcuni, ma anche del nostro fallimento collettivo nel compiere scelte dure e preparare la nazione a una nuova era. Case sono andate perdute; posti di lavoro tagliati, attività chiuse. La nostra sanità è troppo costosa, le nostre scuole trascurano troppi; e ogni giorno aggiunge un'ulteriore prova del fatto che i modi in cui usiamo l'energia rafforzano i nostri avversari e minacciano il nostro pianeta.
Questi sono indicatori di crisi, soggetto di dati e di statistiche. Meno misurabile ma non meno profondo è l'inaridire della fiducia nella nostra terra: la fastidiosa paura che il declino dell'America sia inevitabile, e che la prossima generazione debba ridurre le proprie mire.
Oggi vi dico che le sfide che affrontiamo sono reali. Sono serie e sono molte. Non saranno vinte facilmente o in un breve lasso di tempo. Ma sappi questo, America: saranno vinte.
In questo giorno, ci riuniamo perché abbiamo scelto la speranza sulla paura, l'unità degli scopi sul conflitto e la discordia.
In questo giorno, veniamo per proclamare la fine delle futili lagnanze e delle false promesse, delle recriminazioni e dei dogmi logori, che per troppo a lungo hanno strangolato la nostra politica.
Rimaniamo una nazione giovane, ma, nelle parole della Scrittura, il tempo è venuto di mettere da parte le cose infantili. Il tempo è venuto di riaffermare il nostro spirito durevole; di scegliere la nostra storia migliore; di riportare a nuovo quel prezioso regalo, quella nobile idea, passata di generazione in generazione: la promessa mandata del cielo che tutti sono uguali, tutti sono liberi, e tutti meritano una possibilità per conseguire pienamente la loro felicità.
Nel riaffermare la grandezza della nostra nazione, capiamo che la grandezza non va mai data per scontata. Bisogna guadagnarsela. Il nostro viaggio non è mai stato fatto di scorciatoie o di ribassi. Non è stato un sentiero per i deboli di cuore, per chi preferisce l’ozio al lavoro, o cerca solo i piaceri delle ricchezze e della celebrità. E’ stato invece il percorso di chi corre rischi, di chi agisce, di chi fabbrica: alcuni celebrato ma più spesso uomini e donne oscuri nelle loro fatiche, che ci hanno portato in cima a un percorso lungo e faticoso verso la prosperità e la libertà.
Per noi hanno messo in valigia le poche cose che possedevano e hanno traversato gli oceani alla ricerca di una nuova vita.
Per noi hanno faticato nelle fabbriche e hanno colonizzato il West; hanno tollerato il morso della frusta e arato il duroterreno.
Per noi hanno combattuto e sono morti in posti come Concord e Gettysburg, la Normandia e Khe Sahn.
Ancora e ancora questi uomini e queste donne hanno lottato e si sono sacrificati e hanno lavorato fino ad avere le mani in sangue, perché noi potessimo avere un futuro migliore. Vedevano l’America come più grande delle somme delle nostre ambizioni individuali, più grande di tutte le differenze di nascita o censo o partigianeria.
Questo è il viaggio che continuiamo oggi. Rimaniamo il paese più prosperoso e più potente della Terra. I nostri operai non sono meno produttivi di quando la crisi è cominciata. Le nostre menti non sono meno inventive, i nostri beni e servizi non meno necessari della settimana scorsa o del mese scorso o dell’anno scorso. Le nostre capacità rimangono intatte. Ma il nostro tempo di stare fermi, di proteggere interessi meschini e rimandare le decisioni sgradevoli, quel tempo di sicuro è passato. A partire da oggi, dobbiamo tirarci su, rimetterci in piedi e ricominciare il lavoro di rifare l’America.
Perché ovunque guardiamo, c’è lavoro da fare. Lo stato dell’economia richiede azioni coraggiose e rapide, e noi agiremo: non solo per creare nuovi lavori ma per gettare le fondamenta della crescita. Costruiremo le strade e i ponti, le reti elettriche, le linee digitali per nutrire il nostro commercio e legarci assieme. Ridaremo alla scienza il posto che le spetta di diritto e piegheremo le meraviglie della tecnologia per migliorare le cure sanitarie e abbassarne i costi. Metteremo le briglie al sole e ai venti e alla terra per rifornire le nostre vetture e alimentare le nostre fabbriche. E trasformeremo le nostre scuole e i college e le università per soddisfare le esigenze di una nuova era. Tutto questo possiamo farlo. E tutto questo faremo.
Ci sono alcuni che mettono in dubbio l’ampiezza delle nostre ambizioni, che suggeriscono che il nostro sistema non può tollerare troppi piani grandiosi. Hanno la memoria corta. Perché hanno dimenticato quanto questo paese ha già fatto: quanto uomini e donne libere possono ottenere quando l’immaginazione si unisce a uno scopo comune, la necessità al coraggio.
Quello che i cinici non riescono a capire è che il terreno si è mosso sotto i loro piedi, che i diverbi politici stantii che ci hanno consumato tanto a lungo non hanno più corso. La domanda che ci poniamo oggi non è se il nostro governo sia troppo grande o troppo piccolo, ma se funziona: se aiuta le famiglie a trovare lavori con stipendi decenti, cure che possono permettersi, unapensione dignitosa. Quando la risposta è sì, intendiamo andareavanti. Quando la risposta è no, i programmi saranno interrotti. E quelli di noi che gestiscono i dollari pubblici saranno chiamati a renderne conto: a spendere saggiamente, a riformare le cattive abitudini, e fare il loro lavoro alla luce del solo, perché solo allora potremo restaurare la fiducia vitale fra un popolo e il suo governo.
Né la domanda è se il mercato sia una forza per il bene o per il male. Il suo potere di generare ricchezza e aumentare la libertànon conosce paragoni, ma questa crisi ci ha ricordato che senza occhi vigili, il mercato può andare fuori controllo, e che unpaese non può prosperare a lungo se favorisce solo i ricchi. Il successo della nostra economia non dipende solo dalle dimensioni del nostro prodotto interno lordo, ma dall’ampiezza della nostra prosperità, dalla nostra capacità di ampliare le opportunità a ogni cuore volonteroso, non per beneficenza ma perché è la via più sicura verso il bene comune.
Per quel che riguarda la nostra difesa comune, respingiamo come falsa la scelta tra la nostra sicurezza e i nostri ideali. I Padri Fondatori, di fronte a pericoli che facciamo fatica a immaginare, prepararono un Carta che garantisse il rispetto della legge e i diritti dell’uomo, una Carta ampliata con il sangue versato da generazioni. Quegli ideali illuminano ancora il mondoe non vi rinunceremo in nome del bisogno. E a tutte le persone e i governi che oggi ci guardano, dalle capitali più grandi al piccolo villaggio in cui nacque mio padre, dico: sappiate che l’America è amica di ogni nazione e di ogni uomo, donna e bambino che cerca un futuro di pace e dignità, e che siamo pronti di nuovo a fare da guida.
Ricordate che le generazioni passate sconfissero il fascismo e il comunismo non solo con i carri armati e i missili, ma con alleanze solide e convinzioni tenaci. Capirono che la nostra forza da sola non basta a proteggerci, né ci dà il diritto di fare come ci pare. Al contrario, seppero che il potere cresce quando se ne fa un uso prudente; che la nostra sicurezza promana dal fatto che la nostra causa giusta, dalla forza del nostro esempio, dalle qualità dell’umiltà e della moderazione.
Noi siamo i custodi di questa eredità. Guidati ancora una volta da questi principi, possiamo affrontare quelle nuove minacce cherichiedono sforzi ancora maggiori - e ancora maggior cooperazione e comprensione fra le nazioni. Inizieremo a lasciare responsabilmente l’Iraq al suo popolo, e a forgiare una pace pagata a caro prezzo in Afghanistan. Insieme ai vecchi amici e agli ex nemici, lavoreremo senza sosta per diminuire la minaccia nucleare, e allontanare lo spettro di un pianeta surriscaldato. Non chiederemo scusa per la nostra maniera di vivere, né esiteremo a difenderla, e a coloro che cercano di ottenere i loro scopi attraverso il terrore e il massacro di persone innocenti, diciamo che il nostro spirito è più forte e non potrà essere spezzato. Non riuscirete a sopravviverci, e vi sconfiggeremo.
Perché sappiamo che il nostro multiforme retaggio è una forza, non una debolezza: siamo un Paese di cristiani, musulmani, ebrei e indù - e di non credenti; scolpiti da ogni lingua e cultura, provenienti da ogni angolo della terra. E dal momento che abbiamo provato l’amaro calice della guerra civile e della segregazione razziale, per emergerne più forti e più uniti, non possiamo che credere che odii di lunga data un giorno scompariranno; che i confini delle tribù un giorno si dissolveranno; che mentre il mondo si va facendo più piccolo, la nostra comune umanità dovrà venire alla luce; e che l’America dovrà svolgere un suo ruolo nell’accogliere una nuova era di pace.
Al mondo islamico diciamo di voler cercare una nuova via di progresso, basato sull’interesse comune e sul reciproco rispetto. A quei dirigenti nel mondo che cercano di seminare la discordia, o di scaricare sull’Occidente la colpa dei mali delle loro società, diciamo: sappiate che il vostro popolo vi giudicherà in base a ciò che siete in grado di costruire, non di distruggere. A coloro che si aggrappano al potere grazie alla corruzione, all’inganno, alla repressione del dissenso, diciamo: sappiate che siete dalla parte sbagliata della Storia; ma che siamo disposti a tendere la mano se sarete disposti a sciogliere il pugno.
Ai popoli dei Paesi poveri, diciamo di volerci impegnare insieme a voi per far rendere le vostre fattorie e far scorrere acque pulita; per nutrire i corpi e le menti affamate. E a quei Paesi che come noi hanno la fortuna di godere di una relativa abbondanza, diciamo che non possiamo più permetterci di essere indifferenti verso la sofferenza fuori dai nostri confini; né possiamo consumare le risorse del pianeta senza pensare alle conseguenze. Perché il mondo è cambiato, e noi dobbiamo cambiare insieme al mondo.
Volgendo lo sguardo alla strada che si snoda davanti a noi, ricordiamo con umile gratitudine quei coraggiosi americani che in questo stesso momento pattugliano deserti e montagne lontane. Oggi hanno qualcosa da dirci, così come il sussurro che ci arriva lungo gli anni dagli eroi caduti che riposano ad Arlington: rendiamo loro onore non solo perché sono custodi della nostra libertà, ma perché rappresentano lo spirito di servizio, la volontà di trovare un significato in qualcosa che li trascende. Eppure in questo momento - un momento che segnerà una generazione - è precisamente questo spirito che deve animarci tutti.
Perché, per quanto il governo debba e possa fare, in definitiva sono la fede e la determinazione del popolo americano su cui questo Paese si appoggia. E’ la bontà di chi accoglie uno straniero quando le dighe si spezzano, l’altruismo degli operai che preferiscono lavorare meno che vedere un amico perdere il lavoro, a guidarci nelle nostre ore più scure. E’ il coraggio del pompiere che affronta una scala piena di fumo, ma anche la prontezza di un genitore a curare un bambino, che in ultima analisi decidono il nostro destino.
Le nostre sfide possono essere nuove, gli strumenti con cui le affrontiamo possono essere nuovi, ma i valori da cui dipende il nostro successo - il lavoro duro e l’onestà, il coraggio e il fair play, la tolleranza e la curiosità, la lealtà e il patriottismo - queste cose sono antiche. Queste cose sono vere. Sono state la quieta forza del progresso in tutta la nostra storia. Quello che serve è un ritorno a queste verità. Quello che ci è richiesto adesso è una nuova era di responsabilità - un riconoscimento, da parte di ogni americano, che abbiamo doveri verso noi stessi, verso la nazione e il mondo, doveri che non accettiamo a malincuore ma piuttosto afferriamo con gioia, saldi nella nozione che non c’è nulla di più soddisfacente per lo spirito, di più caratteristico della nostra anima, che dare tutto a un compito difficile.
Questo è il prezzo e la promessa della cittadinanza.
Questa è la fonte della nostra fiducia: la nozione che Dio ci chiama a forgiarci un destino incerto. Questo il significato della nostra libertà e del nostro credo: il motivo per cui uomini e donne e bambine di ogni razza e ogni fede possono unirsi in celebrazione attraverso questo splendido viale, e per cui un uomo il cui padre sessant’anni fa avrebbe potuto non essere servito al ristorante oggi può starvi davanti a pronunciare un giuramento sacro.
E allora segnamo questo giorno col ricordo di chi siamo e quanta strada abbiamo fatto. Nell’anno della nascita dell’America, nel più freddo dei mesi, un drappello di patrioti si affollava vicino a fuochi morenti sulle rive di un fiume gelato. La capitale era abbandonata. Il nemico avanzava, la neve era macchiata di sangue. E nel momento in cui la nostra rivoluzione più era in dubbio, il padre della nostra nazione ordinò che queste parole fossero lette al popolo: “Che si dica al mondo futuro... Che nel profondo dell’inverno, quando nulla tranne la speranza e il coraggio potevano sopravvivere... Che la città e il paese, allarmati di fronte a un comune pericolo, vennero avanti a incontrarlo”.
America. Di fronte ai nostri comuni pericoli, in questo inverno delle nostre fatiche, ricordiamoci queste parole senza tempo. Con speranza e coraggio, affrontiamo una volta ancora le correnti gelide, e sopportiamo le tempeste che verranno. Che i figli dei nostri figli possano dire che quando fummo messi alla prova non ci tirammo indietro né inciampammo; e con gli occhi fissi sull’orizzonte e la grazia di Dio con noi, portammo avanti quel grande dono della libertà, e lo consegnammo intatto alle generazioni future.
I stand here today humbled by the task before us, grateful for the trust you have bestowed, mindful of the sacrifices borne by our ancestors. I thank President Bush for his service to our nation, as well as the generosity and cooperation he has shown throughout this transition.
Forty-four Americans have now taken the presidential oath. The words have been spoken during rising tides of prosperity and the still waters of peace. Yet, every so often the oath is taken amidst gathering clouds and raging storms. At these moments, America has carried on not simply because of the skill or vision of those in high office, but because We the People have remained faithful to the ideals of our forbearers, and true to our founding documents.
So it has been. So it must be with this generation of Americans.
That we are in the midst of crisis is now well understood. Our nation is at war, against a far-reaching network of violence and hatred. Our economy is badly weakened, a consequence of greed and irresponsibility on the part of some, but also our collective failure to make hard choices and prepare the nation for a new age. Homes have been lost; jobs shed; businesses shuttered. Our health care is too costly; our schools fail too many; and each day brings further evidence that the ways we use energy strengthen our adversaries and threaten our planet.
These are the indicators of crisis, subject to data and statistics. Less measurable but no less profound is a sapping of confidence across our land - a nagging fear that America’s decline is inevitable, and that the next generation must lower its sights.
Today I say to you that the challenges we face are real. They are serious and they are many. They will not be met easily or in a short span of time. But know this, America - they will be met.
On this day, we gather because we have chosen hope over fear, unity of purpose over conflict and discord.
On this day, we come to proclaim an end to the petty grievances and false promises, the recriminations and worn out dogmas, that for far too long have strangled our politics.
We remain a young nation, but in the words of Scripture, the time has come to set aside childish things. The time has come to reaffirm our enduring spirit; to choose our better history; to carry forward that precious gift, that noble idea, passed on from generation to generation: the God-given promise that all are equal, all are free, and all deserve a chance to pursue their full measure of happiness.
In reaffirming the greatness of our nation, we understand that greatness is never a given. It must be earned. Our journey has never been one of short-cuts or settling for less. It has not been the path for the faint-hearted — for those who prefer leisure over work, or seek only the pleasures of riches and fame. Rather, it has been the risk takers, the doers, the makers of things — some celebrated but more often men and women obscure in their labor, who have carried us up the long, rugged path towards prosperity and freedom.
For us, they packed up their few worldly possessions and traveled across oceans in search of a new life.
For us, they toiled in sweatshops and settled the West; endured the lash of the whip and plowed the hard earth.
For us, they fought and died, in places like Concord and Gettysburg; Normandy and Khe Sanh.
Time and again these men and women struggled and sacrificed and worked till their hands were raw so that we might live a better life. They saw America as bigger than the sum of our individual ambitions; greater than all the differences of birth or wealth or faction.
This is the journey we continue today. We remain the most prosperous, powerful nation on Earth. Our workers are no less productive than when this crisis began. Our minds are no less inventive, our goods and services no less needed than they were last week or last month or last year. Our capacity remains undiminished. But our time of standing pat, of protecting narrow interests and putting off unpleasant decisions — that time has surely passed. Starting today, we must pick ourselves up, dust ourselves off, and begin again the work of remaking America.
For everywhere we look, there is work to be done. The state of the economy calls for action, bold and swift, and we will act — not only to create new jobs, but to lay a new foundation for growth. We will build the roads and bridges, the electric grids and digital lines that feed our commerce and bind us together. We will restore science to its rightful place, and wield technology's wonders to raise health care's quality and lower its cost. We will harness the sun and the winds and the soil to fuel our cars and run our factories. And we will transform our schools and colleges and universities to meet the demands of a new age. All this we can do. And all this we will do.
Now, there are some who question the scale of our ambitions — who suggest that our system cannot tolerate too many big plans. Their memories are short. For they have forgotten what this country has already done; what free men and women can achieve when imagination is joined to common purpose, and necessity to courage.
What the cynics fail to understand is that the ground has shifted beneath them — that the stale political arguments that have consumed us for so long no longer apply. The question we ask today is not whether our government is too big or too small, but whether it works — whether it helps families find jobs at a decent wage, care they can afford, a retirement that is dignified. Where the answer is yes, we intend to move forward. Where the answer is no, programs will end. And those of us who manage the public's dollars will be held to account — to spend wisely, reform bad habits, and do our business in the light of day — because only then can we restore the vital trust between a people and their government.
Nor is the question before us whether the market is a force for good or ill. Its power to generate wealth and expand freedom is unmatched, but this crisis has reminded us that without a watchful eye, the market can spin out of control — and that a nation cannot prosper long when it favors only the prosperous. The success of our economy has always depended not just on the size of our Gross Domestic Product, but on the reach of our prosperity; on our ability to extend opportunity to every willing heart — not out of charity, but because it is the surest route to our common good.
As for our common defense, we reject as false the choice between our safety and our ideals. Our Founding Fathers, faced with perils we can scarcely imagine, drafted a charter to assure the rule of law and the rights of man, a charter expanded by the blood of generations. Those ideals still light the world, and we will not give them up for expedience's sake. And so to all other peoples and governments who are watching today, from the grandest capitals to the small village where my father was born: know that America is a friend of each nation and every man, woman, and child who seeks a future of peace and dignity, and that we are ready to lead once more.
Recall that earlier generations faced down fascism and communism not just with missiles and tanks, but with sturdy alliances and enduring convictions. They understood that our power alone cannot protect us, nor does it entitle us to do as we please. Instead, they knew that our power grows through its prudent use; our security emanates from the justness of our cause, the force of our example, the tempering qualities of humility and restraint.
We are the keepers of this legacy. Guided by these principles once more, we can meet those new threats that demand even greater effort — even greater cooperation and understanding between nations. We will begin to responsibly leave Iraq to its people, and forge a hard-earned peace in Afghanistan. With old friends and former foes, we will work tirelessly to lessen the nuclear threat, and roll back the specter of a warming planet. We will not apologize for our way of life, nor will we waver in its defense, and for those who seek to advance their aims by inducing terror and slaughtering innocents, we say to you now that our spirit is stronger and cannot be broken; you cannot outlast us, and we will defeat you.
For we know that our patchwork heritage is a strength, not a weakness. We are a nation of Christians and Muslims, Jews and Hindus — and nonbelievers. We are shaped by every language and culture, drawn from every end of this Earth; and because we have tasted the bitter swill of civil war and segregation, and emerged from that dark chapter stronger and more united, we cannot help but believe that the old hatreds shall someday pass; that the lines of tribe shall soon dissolve; that as the world grows smaller, our common humanity shall reveal itself; and that America must play its role in ushering in a new era of peace.
To the Muslim world, we seek a new way forward, based on mutual interest and mutual respect. To those leaders around the globe who seek to sow conflict, or blame their society's ills on the West — know that your people will judge you on what you can build, not what you destroy. To those who cling to power through corruption and deceit and the silencing of dissent, know that you are on the wrong side of history; but that we will extend a hand if you are willing to unclench your fist.
To the people of poor nations, we pledge to work alongside you to make your farms flourish and let clean waters flow; to nourish starved bodies and feed hungry minds. And to those nations like ours that enjoy relative plenty, we say we can no longer afford indifference to suffering outside our borders; nor can we consume the world's resources without regard to effect. For the world has changed, and we must change with it.
As we consider the road that unfolds before us, we remember with humble gratitude those brave Americans who, at this very hour, patrol far-off deserts and distant mountains. They have something to tell us today, just as the fallen heroes who lie in Arlington whisper through the ages. We honor them not only because they are guardians of our liberty, but because they embody the spirit of service; a willingness to find meaning in something greater than themselves. And yet, at this moment — a moment that will define a generation — it is precisely this spirit that must inhabit us all.
For as much as government can do and must do, it is ultimately the faith and determination of the American people upon which this nation relies. It is the kindness to take in a stranger when the levees break, the selflessness of workers who would rather cut their hours than see a friend lose their job which sees us through our darkest hours. It is the firefighter's courage to storm a stairway filled with smoke, but also a parent's willingness to nurture a child, that finally decides our fate.
Our challenges may be new. The instruments with which we meet them may be new. But those values upon which our success depends — hard work and honesty, courage and fair play, tolerance and curiosity, loyalty and patriotism — these things are old. These things are true. They have been the quiet force of progress throughout our history. What is demanded then is a return to these truths. What is required of us now is a new era of responsibility — a recognition, on the part of every American, that we have duties to ourselves, our nation, and the world, duties that we do not grudgingly accept but rather seize gladly, firm in the knowledge that there is nothing so satisfying to the spirit, so defining of our character, than giving our all to a difficult task.
This is the price and the promise of citizenship.
This is the source of our confidence — the knowledge that God calls on us to shape an uncertain destiny.
This is the meaning of our liberty and our creed — why men and women and children of every race and every faith can join in celebration across this magnificent mall, and why a man whose father less than sixty years ago might not have been served at a local restaurant can now stand before you to take a most sacred oath.
So let us mark this day with remembrance, of who we are and how far we have traveled. In the year of America's birth, in the coldest of months, a small band of patriots huddled by dying campfires on the shores of an icy river. The capital was abandoned. The enemy was advancing. The snow was stained with blood. At a moment when the outcome of our revolution was most in doubt, the father of our nation ordered these words be read to the people: "Let it be told to the future world ... that in the depth of winter, when nothing but hope and virtue could survive ... that the city and the country, alarmed at one common danger, came forth to meet ."
America. In the face of our common dangers, in this winter of our hardship, let us remember these timeless words. With hope and virtue, let us brave once more the icy currents, and endure what storms may come. Let it be said by our children's children that when we were tested we refused to let this journey end, that we did not turn back nor did we falter; and with eyes fixed on the horizon and God's grace upon us, we carried forth that great gift of freedom and delivered it safely to future generations.
Thank you. God bless you. And God bless the United States of America. (Applause.)
Inaugural address
DISCORSO DI OBAMA IN FRANCESE E TEDESCO
IN SPAGNOLO
IN RUSSO
FORMULA DEL GIURAMENTO DI OBAMA

Monday, January 19, 2009
Obama day, video streaming

Sunday, January 18, 2009
Giuramento Obama, A New Birth of Freedom

Le manifestazioni, secondo un cerimoniale messo a punto dal Joint Congressional Committee on Inaugural Ceremonies, inizieranno il 17 gennaio a Filadelfia con un viaggio di Obama e Biden in treno che farà sosta a Wilmington e a Baltimora prima di arrivare il 18 gennaio a Washington.
Barack Obama ha annunciato che presterà giuramento sulla stessa Bibbia sulla quale giurò Abramo Lincoln nel 1861 come 16° Presidente degli Stati Uniti.
Le cerimonie di insediamento avranno inizio in diretta su Rainews24 alle 16.00 ora italiana./fuso orario: 6 ore avanti Italia verso NY e Washington/
Dopo il giuramento, cioè verso le ore 18 italiane, è previsto il primo saluto delle Forze Armate al nuovo presidente con 21 salve di obice, con la banda militare che intonerà l'inno "Hail to the Chief", dopodiché il Presidente pronuncerà il discorso inaugurale.
Poema: Elizabeth Alexander
Benedizione: Reverendo Joseph E. Lowery
Ci sarà poi un pranzo in Campidoglio offerto dal Congresso.
Alle ore 14 avrà inizio la parata inaugurale, che si snoderà lungo la Pennsylvania Avenue fino alla Casa Bianca.
I coniugi Obama presenzieranno a 10 feste inaugurali il 20 gennaio.(Oggi, 18 gennaio la Michelle compie 45 anni)
Sono previsti vari concerti ed esibizioni ai quali parteciperanno Aretha Franklin, Bruce Springsteen, U2, Stevie Wonder, James Taylor, Beyoncè, il violinista Itzhak Perlman, il violoncellista Yo-Yo Ma, la pianista Gabriela Montero. Oprah Winfrey, una grande sostenitrice di Obama durante la campagna elettorale, il 19 gennaio registrerà il famoso "Oprah Winfrey Show" dal Kennedy Center Opera House di Washington anzichè da Chicago come di consueto.
Le celebrità dello spettacolo hanno già cominciato a radunarsi a Washington in vista dei numerosi eventi in programma da oggi alla notte dell'Inauguration Day. Sono attesi Sting e Tom Hanks, Halle Berry e Steven Spielberg, Mariah Carey e Alicia Keys, Spike Lee e Susan Sarandon e decine di altre celebrità: un trasferimento in massa da Hollywood a Washington per rendere onore a Barack Obama.
FORMULA DI GIURAMENTO

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Questa è la vetrina di Francis Scudellari che vende le t-shirt con i suoi disegni fatti per alcune mie poesie. Stampate pure quelle; in lingua italiana!
Saturday, January 17, 2009
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You Stand Out From the Crowd - fuori dalla massa
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Thursday, January 15, 2009
Sex appeal di Obama, David Mendell
"E quindi, non c'è affatto carenza di autostima" -mi ha detto Obama con un sorriso ironico.
In un politico, l'ostentazione di un ego smisurato può essere fastidiosa e costare il sostegno degli altri: media, colleghi e soprattutto elettori. Ci sono stati dei momenti in cui mi sono ritrovato a tentare di frenare l'ego di Obama. Nel gennaio 2004, per esempio, il Chicago Sun-Times raccontò una storia sui più importanti politici della zona di Chicago dotati di quello che il giornale definiva quel non so che. Diceva il giornale:
Alcuni politici lo comprano. Altri lo noleggiano. Altri se lo guadagnano. Ma per questo gruppo [...] non ci vuole uno spin doctor. Chiamatelo "carisma", se volete. Chiamatelo "imballaggio" se avete voglia d'essere cinici. Ma c'è una cosa che cerchiamo nei nostri candidati politici, che lo ammettiamo o meno: "sex appeal".
Bill Clinton era il primo della lista tra i politici che stuzzicavano la libido, stando a quanto sostenevano i giornali. Ma a Chicago, Obama rientrava in quella dozzina di politici che avevano quel non so che. Sotto la lusinghiera foto di Obama che sorride sicuro di sé, il Sun-Times diceva senza mezzi termini:
Il primo presidente africano-americano della Harvard Law Review ha un sorriso da divo del cinema e un bel po' di fascino. E poi ci piace pronunciare il suo nome. Stiamo pensando di usarlo come mantra.
Ci si può solo immaginare la reazione di Michelle, lei che considerava sua personale missione impedire che l'ego del marito si espandesse oltre ogni misura. L'atteggiamento di Obama di fronte a questa storia fece senza dubbio strabuzzare gli occhi ad alcuni suoi collaboratori. Obama arrivò nel suo ufficio elettorale con una copia del giornale piegato sottobraccio, aperto proprio dove c'era l'articolo. E tutto gongolante dichiarò:
"Ve l'avevo detto che ho quel non so che!"
Quando quel giorno tirai fuori questa storia con uno dei suoi collaboratori, mi rispose:
"Per l'amore del cielo, non ne parlare con lui. Se ne va in giro per l'ufficio con un sorrisone stampato in faccia dicendo:
Ce l'ho, ce l'ho!.
Senz'altro non ha bisogno che altri gli rafforzino la consapevolezza d'essere dotato di "quel non so che".
....
Adesso, tutte le volte che Obama si presentava in pubblico, e non solo alle manifestazioni politiche, gli veniva chiesto di firmare una valanga di autografi. E quel suo non so che era diventato quasi un problema per la sua vita coniugale. Michelle Obama era abituata al fatto che le donne trovassero attraente suo marito, ma era sicura della sua fedeltà. Dan Shomon, che era divorziato, diceva che in società era difficile essere amico di Obama perché attirava l'attenzione di tutte le donne, anche se in modo del tutto involontario.
"Sicuramente non avevi voglia di averlo attorno a una donna con cui volevi uscire. Era la peggiore spalla al mondo" - raccontava Shomon. "Tutte le donne si innamoravano di lui."
Questa equazione si sarebbe semplicemente allargata a tutta la popolazione dell'Illinois man mano che Obama diventava sempre più famoso. Michelle, consapevole della devozione di Obama nei suoi confronti, riusciva di solito a ignorare l'adulazione delle donne per suo marito. Ma la crescente popolarità di Obama in Illinois, la spinse a porsi delle domande. Un' amica una volta le raccontò che aveva sentito due donne in palestra che parlavano di Obama. "Dai, andiamo giù a vedere Obama che si allena" aveva detto una delle donne tutta entusiasta all' altra.
Con le donne che fanno tutto il possibile per guardare tuo marito che corre su una pedana, sarebbe strano non sentirsi un po' a disagio. Ne parlai con la Jarrett e le chiesi come si destreggiasse Michelle in questa situazione. La Jarrett fu schietta.
"Obama sa che se combina guai, lei lo pianta. Sai, prima lo ammazza... e poi lo pianta" - disse la Jarrett con una risata...
tratto dal libro "OBAMA - storia dell'uomo che fa sognare l'America" di David Mendell.
Il libro è scritto malissimo, ma che comunque ci riesce dare grandiosa idea del personaggio principale.
"I Got a Crush...On Obama" By Obama Girl

Wednesday, January 14, 2009
Otello di Shakespeare, ATTO V SCENA II, Inglese - italiano
"OTELLO.
C'è la ragione, la ragione, anima mia - ma non la dirò davanti a voi, vergini stelle - la ragione. Pure, io non verserò il suo sangue, nè toccherò quella pelle più bianca della neve, levigata come il funebre alabastro. Ma deve morire, o tradirà altri uomini. Spegni la luce, e poi... spegni la luce. Se io estinguo te, ministro fiammeggiante, posso riavere la tua luce se mi pento; ma una volta spenta la tua luce, o modello perfetto della perfetta natura, io non so dove posso ritrovare la prometeica scintilla che riaccenderebbe la tua luce. Quando colgo la rosa, non posso più renderle la forza vitale, essa appassisce. Voglio sentire il tuo profumo sullo stelo. (La bacia). Oh, balsamico alito, che persuaderebbe la giustizia a spezzare la sua spada! Uno ancora, un altro. Sii casi quando
sarai morta, ed io ti ucciderò per amarti poi. Uno ancora, ed è l'ultimo: cosa tanto mortale non fu mai casi dolce. Debbo piangere, ma sono lacrime spietate. Questa tristezza è divina, colpisce dove ama. Ecco, si desta....
Tuesday, January 13, 2009
Damon Weaver in perestrojka di Obama
La carriera giornalistica di Damon è di tutto rispetto: con il suo charme e la sua faccia tosta è già riuscito a farsi dare una breve intervista dal vicepresidente designato Joe Biden e da Caroline Kennedy oltre a tanti personaggi sportivi.
Quattro milioni di persone sono attese a Washington, nei giorni dell'inaugurazione. Obama arriverà in treno alla capitale.
Sarà questo un viaggio lungo un giorno, insieme alla sua famiglia, attraverso il corridoio di Nord-Est. A scandirlo, quattro fermate storiche: Filadelfia, Baltimora, il Delaware e Washington.
Altra trovata in nome della "perestrojka" sarà l'incarico affidato al vescovo apertamente omosessuale Robinson per la benedizione del giuramento il 20 gennaio.
«È un gesto di dialogo per unire l'America», aveva proclamato lo stesso presidente eletto in una conferenza stampa a metà dicembre a Chicago.
Lo stesso impegno al dialogo ha indotto Obama ad un altro gesto di apertura e integrazione: il 21 gennaio sarà per la prima volta una donna prete, la reverendo Sharon Watkins, a pronunciare la predica del National Prayer Service.
Senza nominare poi afro-americana Elizabeth Alexander, la poetessa scelta da Obama per scrivere e recitare una sua poesia per il giorno del giuramento.
La cerimonia di investitura si svolgerà sotto un cielo nuvoloso e con una temperatura leggermente sotto lo zero. Diretta su Rainews24 dalle ore 16.00.
Dalle dieci del mattino si esibiranno la United States Marine Band, i cori San Francisco Boys e San Francisco Girls, la regina del soul Aretha Franklin, John Williams con un’opera composta ad hoc, Itzhak Perlman, al violino, Yo-Yo Ma al violoncello, Gabriela Montero al piano e Anthony McGill al clarinetto. Per finire l’inno intonato dalla United States Navy Band.
Ai piedi della statua di Lincolm si esibiranno anche Beyoncé, Mary J. Blige, Herbie Hancock, Usher, Shakira, Sheryl Crow, John Legend, James Taylor, e Will.i.am. A Jamie Foxx, Martin Luther King III e Denzel Washington spetteranno invece i discorsi di rito.
Bruce Springsteen, Bono Vox e Stevie Wonder saranno gli ospiti del concerto gratuito in onore di Obama che si terrà il 18 gennaio al Lincoln Memorial davanti a cinquecentomila presenti.