O potifarum potissima pota potaza
Quam nunquam potui faciam catare futendi
Tu Phrosina mihi faveas mea sola voluptas
Nulla mihi poterit melius succurrere musa
Nullus Apollo magis: quam tu pulcherrima, non si
Bellorophonteum tota cum pelle caballum
Magnassem aut montem omnemque heliconidis
[umbram
Si modo ipocritos fratres chiericasque futentes
Paululum donec compono carmina linquens
Non dico semper nihil est impossibile magis
Tu tamen interea sive es mea sive fratorum

Cognosces in me quantum tua numina possunt
Queque tua veniunt stilantia carmina pota
Tuque Leonico facilem concede potifam
Flora tuo haud aliter posset componere versum
Tu quoque Domicio faveas fornara Parenzo
Atque tuis manibus factam plenamque fenochis
At te cum veniet caldam donato fugazam
Aspices lector Prisciani vulnera mille
Gramaticamque novam quam nos docuere putanas
At nunc incipimus aures adhibete benignas.
Tu, la più gran puttana di tutte le puttane, vacca fra le vacche,
la più gran fica di tutte le fiche, fica ficazza,
che mai ho potuto trovare sazia di fottere,
tu, Frosina, mia sola voluttà, siimi benevola:
le Muse non potrebbero essermi d'aiuto meglio di te,
e neppure Apollo, o mia bellissima,
neppure se mi mangiassi il cavallo di Bellerofonte
con tutta la pelle o tutt'intero il monte ombroso d'Elicona:
se soltanto lascerai un po' perdere i frati ipocriti
e le chieriche che sempre fottono, finché compongo il mio poema.
Non oso dire sempre, finché non c'è niente di più impossibile.
Tuttavia tu, in quel mentre, la dia a me o la dia ai frati,
conoscerai quanto potere hanno su di me i tuoi voleri
e tutte le poesie che cadono goccia a goccia dalla tua potta.
E tu, Flora, dalla al tuo Leonico: tanto, lo fai con facilità!
In nessun altro modo egli potrebbe comporre versi!
E anche tu, fornaretta, concedi i tuoi làvori a Domizio Parenzo
e quando viene da te, fa che riceva in dono una focaccia appena sfornata.
Potrai vedere, lettore, le mille ferite di Prisciano,
il nuovo latino che ci hanno insegnato le puttane
e i versi che componemmo cantando dopo cena.
Talvolta il poeta invoca come Muse le puttane!
Ma ora cominciamo: predisponete benignamente le vostre orecchie.
(Versione di Ivano Paccagnella)
Letteratura maccheronica
Genere letterario appartenente alla tradizione goliardica; prende il nome dalla Macharonea di Tifi Odasi (morto a Padova nel 1492), scritta dopo il 1448 e in seguito più volte ristampata.
Caratteristica della letteratura maccheronica è l’utilizzo della lingua letteraria in uso negli ambienti accademici di Padova fra Quattrocento e Cinquecento. Si tratta di una lingua “mista”, che su una base grammaticale e sintattica latina innesta un lessico volgare. Ne discende un effetto parodico della cultura classica, accentuato dal fatto che spesso vengono trattati temi legati alla cucina, al cibo (da qui la derivazione dal termine “maccarone” nel significato di cibo grossolano), ai bisogni fisici dell’uomo.
MACARONIC POETRY.
Macaronea or Carmen Macaronicum de Patavinisis ("Macaronic Song from Padua") a comical poem by 15th century poet Tifi Odasi. It is considered to be the earliest example of macaronic verse, and the genre's namesake.
The year of first printing is not indicated on the book itself, but is believed to be 1488 or 1489. The author's pen name is given as "Tifi" in the frontispice, and as "Tifetus" in an acrostic that precedes the text.
The title of the poem is thought to come from maccerone, a kind of pasta or dumpling eaten by peasants at the time . Macaronea tells of a prank applied by a band of university students (macaronea secta) on an apothecary. It is written in a mix of Latin and Italian, in hexameter verse (as would befit a classical Latin poem). It reads as a satire of the bogus humanism and pedantism of doctors, scholars and bureaucrats of the time.
A celuy que pluys eyme en monde,
of alle tho that I have found,
Carissima,
saluz od treye amour,
with grace and joye and alle honour,
Dulcissima.
Sachez bien, pleysant et beele,
that I am right in good heele,
Laus Christo!
et mon amour doné vous ay.
and also thine owene night and day
in cisto.
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